Commedie / L’Uomo Muffa / Atto I
PRIMO ATTO
Una strada secondaria. Di tanto in tanto qualche passante nei due sensi. Dopo un po’ entra Soletta con aria di chi sta girovagando senza meta.
(con tono sconsolato) Non lo troverò mai… mai… (Portandosi in primo piano) Il fatto è che la luce mi obbliga a seguire una certa direzione, così io non saprò mai se mi avvicino o mi allontano da lui. Dove sono qui?… E dove vado?…
(Entra Erio, curvo su sé stesso e camminando a piccoli passi)
Oh, realtà, cercati un sogno, se vuoi sperare anche tu!
(Andando vicino a Soletta) Soletta, Soletta, eh?
Come fa a conoscere il mio nome?
Il tuo nome? Non ho pronunciato il tuo nome, cara.
Come no? Mi ha chiamato Soletta.
Ah, ho capito… Eh, già, lei non può sapere chi sono…
Me lo hai appena detto tu, Soletta…
Cosa stai cercando da queste parti, Soletta?
No, non lo conosco ancora.
Mi vuoi prendere in giro? Non lo hai mai visto e lo ami?
Certo, cosa c’è di strano?
Niente se tu fossi pazza, ma non lo sei, vero?
Amo follemente un uomo di cui non so nulla di nulla, questa è la verità!
Povero me… L’età deve avermi annebbiato un po’ il cervello. E mi dici come fai a trovarlo se non sai chi è?
Ma io so chi è, per questo lo adoro.
Ah, incominciamo a ragionare! Dunque non ami proprio uno sconosciuto?…
Mi è tanto sconosciuto quanto noto. Amo la sua particolarità capisce? Non l’ho mai visto in faccia, non conosco il suo aspetto, ma quando lo incontrerò saprò che è lui il mio amore.
Non sarai una bambina romantica a caccia di sogni?
E lei non sarà un uomo troppo inaridito dal tempo e dalle delusioni per capire una giovane donna?
Può darsi. Ma il tuo è un caso molto particolare, devi ammetterlo…
Questo è vero. Se poi considera che lo devo cercare, avendo sempre la mia
ombra alle spalle, le cose si complicano infinitamente.
Eh, lo credo… Sei in un bel pasticcio, bambina mia… Ma che ci vuoi fare?
L’amore è pura irrazionalità… Anch’io ai miei tempi… sapessi…
Beh, ora ti saluto. Ho un appuntamento importante con… con…
No, no, mi ricordo, è che non so con chi… Addio, cara e speriamo che tu riesca a trovare il tuo amore.
(avvicinandosi con il suo passo stentato) Ma certo! I tempi cambiano!
Conoscere la persona che si ama, in fondo, è un particolare trascurabile.
Un momento. (Erio si ferma) Vedo che va controluce, facciamo un po’ di strada insieme?
Volentieri, cara, ma all’angolo io giro per una strada dove l’ombra mi passa
davanti, non va bene per te.
Vado dove solo un uomo mi ama, ma lui non è amato… (andando) Chissà se ci incontreremo ancora… E’ probabile… Forse è certo… Oh, realtà cercati
un sogno, se vuoi sperare anche tu. (Esce)
Poverino, deve essere un po’ pazzo. (Il cielo si rabbuia) Oh, finalmente una
nuvola che mi libera dall’ombra. Voglio sgranchirmi un po’ le gambe.
(Incomincia a saltellare e a girare su sé stessa.)
Quattro passanti, uno ad ogni angolo della strada, imitano i suoi movimenti che presto diventano contorcimenti ed esercizi ritmici.
Irrompe la musica ed ella danza;
Clicca su play per ascoltare il brano 1 mentre leggi
altrettanto fanno i quattro, rimanendo sempre ai loro posti. Dapprima tutto è gioioso, poi la musica si intristisce ed ella rincorre, qua e là, il suo sogno. Raggiunge, uno alla volta, i passanti e danza con loro. Entra Palà con la sua aria importante, seguito da Belli. I due non ballano. Avanzano imperterriti fino al centro della strada. A questo punto il cielo si rischiara e la musica si interrompe di colpo. I passanti escono a passi normali, seguendo ognuno la direzione iniziale. Ella urta Palà).
Signorina! Ma che diavolo fa?
(con un po’ di affanno) Oh, Dio, mi scusi, le ho fatto male?
(che è rimasto come rapito a guardare Soletta) Non si preoccupi… Mai urto è stato più carezzevole…
Grazie a lei… Io mi chiedo cosa saranno le sue carezze se lo scontro è stato così dolce…
Dottore, le ricordo l’appuntamento…
(completamente preso da Soletta) Sarebbe un grande onore per me se potessi esserle utile in qualche cosa.
Saprebbe rintracciare una persona di cui non conosce nulla, né le sue
generalità, né il suo indirizzo, né il suo aspetto, né la sua professione, insomma proprio niente?
E’ un modo per dirmi che sono di troppo, signorina?
No, assolutamente. E’ una domanda precisa.
Allora si tratta di un indovinello?
Di una situazione vera: la mia. Cerco un uomo, ma non so chi sia, non so cosa faccia, non so come e dove viva, ignoro tutto.
E’ un caso molto insolito… davvero… Conoscerà almeno la ragione per cui lo vuole trovare…
Dottore, siamo in ritardo.
(che è rimasto a fissare Soletta, come offeso dalla sua rivelazione) Il dovere mi chiama, signorina. (Accennando ad un inchino) Con il suo permesso…
(esce con aria austera, seguito da Belli)
Buongiorno. (Si rabbuia e ritorna la musica. Di nuovo quattro passanti agli
angoli della strada, ma questa volta rimangono immobili. Si guarda intorno
sorpresa e rallegrata.
Canta
Clicca su play per ascoltare il brano 2 mentre leggi
HO IL TEMPO (Mistero)
Ho il tempo
che si può rubar
a un sogno
e ad un sogno
ho rubato il mio amore.
Tornerò
nel mio povero silenzio
o il mio segreto
mi renderà una donna?
Vago in un mistero vago,
sull’ali di incantesimi,
ma non so spiegare nulla.
Nei tuoi occhi è scritto
il mio destino?
Non so nulla di me stessa.
Tornerò nel mio povero silenzio?….
>> Vai al Secondo atto