Commedie / L’Uomo Muffa / Atto I

PRIMO ATTO

Una strada secondaria. Di tanto in tanto qualche passante nei due sensi. Dopo un po’ entra Soletta con aria di chi sta girovagando senza meta.

SOLETTA
(con tono sconsolato) Non lo troverò mai… mai… (Portandosi in primo piano) Il fatto è che la luce mi obbliga a seguire una certa direzione, così io non saprò mai se mi avvicino o mi allontano da lui. Dove sono qui?… E dove vado?…
(Entra Erio, curvo su sé stesso e camminando a piccoli passi)

ERIO
Oh, realtà, cercati un sogno, se vuoi sperare anche tu!
(Andando vicino a Soletta) Soletta, Soletta, eh?
SOLETTA
Come fa a conoscere il mio nome?
ERIO
Il tuo nome? Non ho pronunciato il tuo nome, cara.
SOLETTA
Come no? Mi ha chiamato Soletta.
ERIO
Perché poco fa lo eri…
SOLETTA
Ah, ho capito… Eh, già, lei non può sapere chi sono…
ERIO
Sei Soletta.
SOLETTA
Allora, lo sa?
ERIO
Me lo hai appena detto tu, Soletta…
SOLETTA
E’ vero, è vero…
ERIO
Cosa stai cercando da queste parti, Soletta?
SOLETTA
L’uomo che amo.
ERIO
Lo hai perduto?
SOLETTA
No, non lo conosco ancora.
ERIO
Mi vuoi prendere in giro? Non lo hai mai visto e lo ami?
SOLETTA
Certo, cosa c’è di strano?
ERIO
Niente se tu fossi pazza, ma non lo sei, vero?
SOLETTA
Amo follemente un uomo di cui non so nulla di nulla, questa è la verità!
ERIO
Povero me… L’età deve avermi annebbiato un po’ il cervello. E mi dici come fai a trovarlo se non sai chi è?
SOLETTA
Ma io so chi è, per questo lo adoro.
ERIO
Ah, incominciamo a ragionare! Dunque non ami proprio uno sconosciuto?…
SOLETTA
Mi è tanto sconosciuto quanto noto. Amo la sua particolarità capisce? Non l’ho mai visto in faccia, non conosco il suo aspetto, ma quando lo incontrerò saprò che è lui il mio amore.
ERIO
Non sarai una bambina romantica a caccia di sogni?
SOLETTA
E lei non sarà un uomo troppo inaridito dal tempo e dalle delusioni per capire una giovane donna?
ERIO
Può darsi. Ma il tuo è un caso molto particolare, devi ammetterlo…
SOLETTA
Questo è vero. Se poi considera che lo devo cercare, avendo sempre la mia
ombra alle spalle, le cose si complicano infinitamente.
ERIO
Eh, lo credo… Sei in un bel pasticcio, bambina mia… Ma che ci vuoi fare?
L’amore è pura irrazionalità… Anch’io ai miei tempi… sapessi…
Beh, ora ti saluto. Ho un appuntamento importante con… con…
SOLETTA
Non ricorda più?
ERIO
No, no, mi ricordo, è che non so con chi… Addio, cara e speriamo che tu riesca a trovare il tuo amore.
SOLETTA
Addio, bel vecchietto.
ERIO
(avvicinandosi con il suo passo stentato) Ma certo! I tempi cambiano!
Conoscere la persona che si ama, in fondo, è un particolare trascurabile.
SOLETTA
Un momento. (Erio si ferma) Vedo che va controluce, facciamo un po’ di strada insieme?
ERIO
Volentieri, cara, ma all’angolo io giro per una strada dove l’ombra mi passa
davanti, non va bene per te.
SOLETTA
Allora, no. Addio…
ERIO
Vado dove solo un uomo mi ama, ma lui non è amato… (andando) Chissà se ci incontreremo ancora… E’ probabile… Forse è certo… Oh, realtà cercati
un sogno, se vuoi sperare anche tu. (Esce)
SOLETTA
Poverino, deve essere un po’ pazzo. (Il cielo si rabbuia) Oh, finalmente una
nuvola che mi libera dall’ombra. Voglio sgranchirmi un po’ le gambe.
(Incomincia a saltellare e a girare su sé stessa.)
Quattro passanti, uno ad ogni angolo della strada, imitano i suoi movimenti che presto diventano contorcimenti ed esercizi ritmici.
Irrompe la musica ed ella danza;
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altrettanto fanno i quattro, rimanendo sempre ai loro posti. Dapprima tutto è gioioso, poi la musica si intristisce ed ella rincorre, qua e là, il suo sogno. Raggiunge, uno alla volta, i passanti e danza con loro. Entra Palà con la sua aria importante, seguito da Belli. I due non ballano. Avanzano imperterriti fino al centro della strada. A questo punto il cielo si rischiara e la musica si interrompe di colpo. I passanti escono a passi normali, seguendo ognuno la direzione iniziale. Ella urta Palà).

BELLI
Signorina! Ma che diavolo fa?
SOLETTA
(con un po’ di affanno) Oh, Dio, mi scusi, le ho fatto male?
PALA’
(che è rimasto come rapito a guardare Soletta) Non si preoccupi… Mai urto è stato più carezzevole…
SOLETTA
Oh, grazie.
PALA’
Grazie a lei… Io mi chiedo cosa saranno le sue carezze se lo scontro è stato così dolce…
SOLETTA
Lei mi confonde…
PALA’
E lei mi abbaglia…
BELLI
Dottore, le ricordo l’appuntamento…
PALA’
(completamente preso da Soletta) Sarebbe un grande onore per me se potessi esserle utile in qualche cosa.
SOLETTA
Saprebbe rintracciare una persona di cui non conosce nulla, né le sue
generalità, né il suo indirizzo, né il suo aspetto, né la sua professione, insomma proprio niente?
PALA’
E’ un modo per dirmi che sono di troppo, signorina?
SOLETTA
No, assolutamente. E’ una domanda precisa.
PALA’
Allora si tratta di un indovinello?
SOLETTA
Di una situazione vera: la mia. Cerco un uomo, ma non so chi sia, non so cosa faccia, non so come e dove viva, ignoro tutto.
BELLI
L’appuntamento, dottore…
PALA’
E’ un caso molto insolito… davvero… Conoscerà almeno la ragione per cui lo vuole trovare…
SOLETTA
Certo. Lo amo.
PALA’
Lo… che?…
SOLETTA
Dottore, siamo in ritardo.
PALA’
(che è rimasto a fissare Soletta, come offeso dalla sua rivelazione) Il dovere mi chiama, signorina. (Accennando ad un inchino) Con il suo permesso…
SOLETTA
Prego, prego.
PALA’
(esce con aria austera, seguito da Belli)
SOLETTA
Buongiorno. (Si rabbuia e ritorna la musica. Di nuovo quattro passanti agli
angoli della strada, ma questa volta rimangono immobili. Si guarda intorno
sorpresa e rallegrata.

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HO IL TEMPO (Mistero)

Ho il tempo
che si può rubar
a un sogno
e ad un sogno
ho rubato il mio amore.

Tornerò
nel mio povero silenzio
o il mio segreto
mi renderà una donna?

Vago in un mistero vago,
sull’ali di incantesimi,
ma non so spiegare nulla.

Nei tuoi occhi è scritto
il mio destino?
Non so nulla di me stessa.

Tornerò nel mio povero silenzio?….

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Guardami dentro: vedrai un mondo!